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Il segmento testuale Il punto è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 1267Entità Multimediali , di cui in selezione 14 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol I (A-C), p. 728

Brano: [...]one internazionale sugli sviluppi della rivoluzione assumesse un peso veramente eccezionale. Partita da componenti ideologiche non precise, la rivoluzione cubana venne precisando la propria natura nel corso stesso degli avvenimenti, accelerando la sua dinamica, bruciando tappe intermedie ed escludendo forze politiche e sociali che avrebbero potuto coesistere con misure radicali e audaci riforme sociali solo in un diverso contesto internazionale. Il punto di partenza per questa seconda fase della rivoluzione fu lo scontro col capitale straniero, potentissimo nell’isola, e l’esasperata reazione statunitense ai programmi di riforma sociale del governo di Castro. Fin dall’ottobre del 1959 si moltiplicarono i sabotaggi e gli atti di guerra contro il giovane Stato rivoluzionario. Il 23 ottobre L’Avana fu sorvolata e bombardata da due aerei senza insegne, provenienti dagli Stati Uniti. Il 25 ottobre vi fu il primo attacco pub

! dirigenti della rivoluzione cubana sfilano alla manifestazione del Primo maggio 1961. Da sinistra: Che Guevara, Osvaldo [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 80

Brano: [...]campimadre ai sottocampi o in altre sedi, di cui non si hanno dati. In particolare non si sono potuti calcolare i trasferimenti avvenuti da un campo all’altro con le ultime « marce della morte ».

Per « superstiti » si intendono i presenti nei campi al momento della liberazione. Per Bergen Belsen non sono stati considerati i 13.000 in stato di agonia. Com’è noto, in tutti i campi molte migliaia di superstiti non sopravvissero che pochi gùorni. Il punto interrogativo indica che vi furono superstiti, ma non se ne conosce il numero. Per maggiori dettagli si vedano le voci relative a ciascun campo.

80



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 535

Brano: Germania

mocratiche. Il punto di partenza più significativo dell'impostazione del gruppo di esponenti rifugiatosi a Praga intorno a Rudolf Hilferding, Arthur Rosenberg e ad altre personalità di prestigio, e in polemica contro gli stessi dirigenti emigrati della S.P.D. legati'alla tradizionale prassi riformista, era l'affermazione che, per superare la crisi del nazismo, non sarebbe bastato un ritorno puro e semplice alla repubblica di Weimar.

Sia i fautori del Neubeginnen! («Ricominciare da capo! », dal titolo di un opuscolo a firma Miles), sia in particolaré gli scrittori della Zeitschrift fùr Soziaiismus diretta da Hi[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 375

Brano: [...] anche automezzi messi a disposizione dal Basso e seguiti a distanza dai reparti italiani in uno strano coinvolgimento “al rallentatore”, i tedeschi si avviarono ai porti d’imbarco per la Corsica. Fu una marcia quasi senza incidenti. Solo alle porte di Oristano si ebbe un breve scontro a fuoco: gli italiani, al comando del tenente colonnello Sardus Fontana (n. a Iglesias), ebbero 6 feriti: i tedeschi lasciarono sul terreno 2 morti e 8 feriti.

Il puntochiave deM’intero piano era costituito dal controllo dell’isola della Maddalena. Estesa per circa

50 kmq, sulla rotta fra la Sardegna e la Corsica, La Maddalena era ancora una delle più munite piazzeforti d’Italia; non per niente vi era stato tenuto prigioniero Mussolini dal 7 al 28 agosto e, neH’imminenza dell'8 settembre, si era anche pensato di far riparare lì, insieme a una parte della flotta, la famiglia reale.

Alle 12.30 del 9 settembre un ufficiale germanico si presentò al Circolo ufficiali della piazzaforte, dove i suoi “colleghi” italiani si erano appena seduti a tavola e, con l[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 453

Brano: [...]co, letterario, storico, civile, politico, scientifico, doveva essere fatto con spirito di parte, con indirizzo esclusivistico e tendenze bassamente adulatorie ». Da qui, la necessità di procedere quanto prima all'epurazione dei testi e dei programmi.

Ma, passando da queste giuste premesse alla parte propositiva del documento programmatico, si resta colpiti dalla scarsa incisività delle proposte, dal loro carattere moderato e poco innovativo. Il punto avanzato sembra essere quello di prospettare per il futuro una scuola media veramente unica, « quale fu auspicata da insegnanti e legislatori negli ultimi decenni dell'Ottocento e nei primi del Novecento; vale a dire con spirito sinceramente democratico e senza coartazioni politiche ». NeH'immediato, si optava invece per il mantenimento dell’impianto classista della riforma Bottai, con la distinzione fra media unica (ribattezzata peraltro « ginnasio inferiore »), e scuole professionali senza sbocchi ulteriori.

Per quanto concerneva invece l'aspetto curricolare, le uniche novità risultanti [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 457

Brano: [...]ontraddizioni tra i fini radicali dell’azione e il suo carattere pluralistico che oltrepassava lo stesso C.L.N.A.I. per interessare le forze badogliane e monarchiche; tra l'esaltazione del ruolo dirigente della classe operaia e i proclamati compiti “nazionali”; tra la specificità del P.C.I., basata sulla postulazione della sua identità rivoluzionaria e il principio dell'unità di posizioni politiche ed esigenze sociali naturalmente divergenti.

Il punto più alto della contraddizione — che attraversava in realtà gli stessi gruppi di direzione del partito — si manifestò tra il marzo e l’aprile 1944, allorché gli scioperi operai del Nord, che Longo e Secchia (i quali, scrive Leo Valiani, si trovavano « ai centro di tutto il movimento proletario » [Secchia, Il partito ecc, cit., p. 296]) considerarono un momento fondamentale dell’instaurazione di organismi di massa e di autogoverno, furono seguiti dalla “svolta di Salerno” (v.), che imponeva l’accantonamento dei contenuti di classe e delle stesse immediate istanze radicalrepubblicane della Resis[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 632

Brano: [...] al dicembre 1920 (v. Ronchi, Marcia di).

Il fascismo stentava a decollare: al 31.12.1919 i fasci erano 31 con 870 iscritti. C’era aria di crisi, specialmente dopo l’esito deludente delle elezioni politiche del 16 novembre: Mussolini (insieme a Marinetti, Ferruccio Vecchi e altri) venne addirittura arrestato il 18 e poi rilasciato per intervento del presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti (v.).

L’eccidio di Bologna (21.11.1920)

Il punto di svolta e la grande occasione del movimento si ebbero tra la primavera e l’autunno del 1920, quando gli agrari emiliani, dopo la “grande paura” delle lotte bracciantili del marzo 1920 (v. Cascine, Occupazione delle), decisero di passare all’offensiva. Essi stipularono un’alleanza con i piccoli proprietari in chiave antisocialista e individuarono nello squadrismo la forza armata che poteva ridimensionare le pretese dei “bolscevichi”.

Il 21.11.1920, a Bologna, i socialisti festeggiavano la vittoria alle elezioni amministrative e una grande folla si era raccolta davanti a Palazzo d’Accursio[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 175

Brano: [...]el fascismo, non cessarono di utilizzare quella che, in Italia, fu chiamata “la questione tunisina” e, in Francia, “ipoteca italiana sulla Tunisia”, come una carta nel reciproco gioco diplomatico e politico, usata a volte come moneta di scambio, spesso come strumento di ricatto italiano nelle relazioni con la Francia, sempre come tizzone per accendere in Italia campagne nazionalistiche, sia nella collettività all’estero che aH’interno del paese. Il punto di forza delle pretese italiane fu allora e, poi, sempre, la presenza di una collettività di antica emigrazione assai consistente. Nel 1881 gli italiani erano già oltre 11.000, di fronte a 600 francesi, e si erano ben integrati nella vita sociale e commerciale del beylicato con posizioni di privilegio codificate.

I sudditi del monarca erano circa un milione e mezzo, in grande maggioranza contadini sfruttati da una casta di feudatari gravitante intorno alla corte del sovrano, mentre nelle

175



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 363

Brano: [...]za del sindacalismo anarchico il cui epicentro si trovava nell’adiacente bacino carrarese, alla diffusione di società e circoli laici d'ispirazione massonica

o comunque razionalistica.

Lo sviluppo dell’organizzazione dei lavoratori versi Mesi fu tuttavia prevalentemente frutto dell’attività socialista (la prima Sezione della zona fu quella fondata nel 1887 a Viareggio da Narciso Fontanini, barbiere, proveniente dalle fila dell’anarchismo). Il punto di partenza era rappresentato dalle numerosissime Società di mutuo soccorso, di assistenza e di cooperazione, organizzate per lo più su base largamente interclassista; da queste si passò all’organizzazione delle Leghe di mestiere, la cui crescita e associazione porfò alla formazione della Camera del lavoro a Viareggio (1901) e del Comitato provinciale edile (C.P.E.) di Seravezza (1905; ma già dal 1902 esisteva un Comitato regionale delle Leghe di resistenza) .

Tutto il successivo periodo, fino al

lo scoppio della Prima guerra mondiale, vide il rafforzamento di questi organismi e lo svil[...]



da Contro ogni ritorno : dal fascismo alla Costituzione repubblicana : Provincia di Firenze, 2 giugno 1972 / \a cura di Claudio Galanti, Paolo Tinti, Giovanni Verni!, p. 18

Brano: [...]on la presidenza della Confederazione, si è trasportato a Milano, la quale presentava maggiore im portanza di Roma per il decorso degli avvenimenti e si è mantenuto in continuo contatto con l’on. Mussolini, agendo con la massima energia e facendo agire in correlazione gli organi di Roma; uno degli atti più efficaci è stato quello di far pervenire al Re la voce del mondo dell’industria quando ancora dall’atteggiamento del Re tutto dipendeva.

Il punto di vista degli industriali è che l’on. Mussolini abbia dato finora tali prove di senso di responsabilità e di forza di volontà da meritare per lo meno la più benevola e cordiale attesa da coloro che non domandano altro che un Governo, la qual cosa avevano appunto da tanto tempo e con tanta insistenza invocato gli industriali.

“ Per questo il pensiero degli industriali è di mettersi totalmente a disposizione del Ministero Mussolini, per la più aperta e leale collaborazione, con animo perfettamente disciplinato, nell’interesse superiore del Paese ”.

[Comunicato della Confindustria a mezzo[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Il punto, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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